L’ANDI nazionale cambia presidente: a Gianfranco Prada, dopo 8 anni di presidenza, subentra Carlo Ghirlanda, con 223 voti su 524 delegati dell’Assemblea nazionale che si è svolta sabato 26 maggio all’Hotel Parco dei Principi di Roma.
Il vincitore, seguìto a ruota da Mauro Rocchetti con 181 voti e dal terzo candidato Stefano Mirenghi con 120 voti, ribadisce quanto già espresso in campagna elettorale “Voglio ringraziare l’esecutivo uscente e i colleghi con i quali mi sono confrontato in questi mesi di campagna elettorale. Lavorerò sin da oggi, insieme a tutta la nostra squadra, per convincere coloro i quali non ci hanno votato ad avere fiducia nel nostro progetto per una nuova ANDI, ricercando la collaborazione e la disponibilità di tutti gli associati che vorranno contribuire con il loro impegno a risolvere i problemi della nostra categoria. La nuova ANDI – ha proseguito – partirà ponendo le sezioni provinciali e i dipartimenti regionali al centro del progetto di rinnovamento dell’associazione unitamente al cambiamento delle strategie politiche e delle relazioni sindacali, pronta a lavorare insieme agli altri sindacati di categoria, alla CAO e alla intera filiera odontoiatrica per il bene di tutti. Grazie a coloro che ci hanno sostenuto”. Nella “Squadra Ghirlanda” sono entrati Luca Barzagli Vicepresidente vicario, Ferruccio Berto e Giovanni Cangemi Vicepresidenti, Sabrina Santaniello Segretario nazionale, Pasquale Di Maggio Tesoriere, Corrado Bondi Segretario sindacale e Virginio Bobba Segretario culturale (e attualmente al secondo incarico di presidente provinciale Andi Torino).
Dr. Bobba, tre parole chiave per riassumere i punti forti della nuova ANDI nazionale.
- Rappresentatività: l’Andi è il sindacato medico con il maggior numero di iscritti: ha attualmente oltre 25.500 soci, quasi la metà degli odontoiatri in Italia.
- Longevità: 70 anni di storia e di esperienza.
- Capillarità: con le 100 sezioni provinciali diffuse in Italia é fortemente radicato sul territorio, dunque vero riferimento per la professione odontoiatrica e per i cittadini.
Lavoro, formazione, professione: quali sono le iniziative dell’ANDI per i nuovi professionisti? Proprio il lavoro è stato al centro della campagna elettorale. Dal momento che in questi anni, a fronte di un grande impegno professionale, della perdurante crisi economica, dell’imposizione fiscale e della crescente burocrazia, l’Odontoiatra ha visto complicare la propria attività professionale con ridotti margini di reddito, si impone un cambio di direzione con iniziative volte a favorire lo sviluppo professionale attraverso la semplificazione degli obblighi burocratici e la diminuzione della pressione fiscale, in modo da agevolare lo sviluppo delle società tra professionisti (StP) e le collaborazioni con partner affidabili del comparto odontoiatrico. Vogliamo accogliere i neolaureati con percorsi formativi post laurea e consentire un vero patto generazionale nei confronti dei giovani.
Etica e comunicazione: due poli della relazione in odontoiatria. A che punto siamo oggi? Da tempo assistiamo ad una preoccupante deriva commerciale della nostra professione favorita dalla totale deregolamentazione della pubblicità sanitaria, con aspetti talvolta aggressivi e svilenti, con comunicazioni riguardanti la salute spesso distorte e non rispettose dei dettami etici e deontologici, perché improntate soprattutto sul marketing. Un campo dove abbiamo intenzione di lavorare molto per riportare la Professione Odontoiatrica in un ambito etico e più consono al proprio ruolo medico.
Cittadini e Sindacato: un rapporto che va curato nel tempo. Cosa pensate di fare per avvicinare di più i cittadini, e i professionisti, all’associazione? Sarà proprio la Comunicazione a giocare un ruolo fondamentale nella dinamica medico-paziente, in risposta alla grande attenzione dei cittadini-pazienti nei confronti della salute e del benessere, veicolata dai nuovi media e dai social. L’associazione dovrà saper cogliere queste opportunità proponendo campagne di prevenzione e di promozione della salute orale, anche in collaborazione con altre specialità mediche in un’ottica multidisciplinare, avvalendosi di contenuti eticamente corretti e dispensati con modalità semplici e di grande appeal comunicativo.
Dr. Bobba cosa prevedete di mantenere e quali gli elementi di discontinuità rispetto al vecchio esecutivo ANDI? Al precedente esecutivo va il riconoscimento da parte di tutta l’associazione per il grande impegno profuso nel corso degli anni, per aver affrontato le diverse tematiche e aver cercato di risolvere i difficili problemi della professione in ambito normativo e legislativo. Purtroppo non sempre i risultati sono stati pari alle aspettative e uno dei vulnus principali è stata la gestione verticistica dell’associazione con scarso coinvolgimento della base associativa. L’elemento di discontinuità sarà appunto la maggior condivisione delle iniziative nazionali per riportare le sezioni provinciali e i dipartimenti regionali al centro del progetto di rinnovamento dell’associazione, unitamente al cambiamento delle strategie politiche e delle relazioni sindacali.
ANDI e attuale panorama odontoiatrico fatto di Studi tradizionali, StP, Catene, Low-cost, SRL, Aziende sempre più spregiudicate: pensate di stare al passo con il cambiamento e di diventare interlocutori di ognuno? ANDI da sempre si è battuta per la tutela della libera professione connotandosi come sindacato datoriale, ma negli ultimi decenni abbiamo assistito a rapide e profonde trasformazioni della società e, di conseguenza, del modello di assistenza odontoiatrica: la “nuova” ANDI saprà essere il sindacato di tutti i professionisti, dal titolare del tradizionale studio monoprofessionale, alle StP, fino ai neolaureati che operano presso i Centri dell’odontoiatria commerciale, spesso come forza lavoro precaria e scarsamente tutelata. ANDI si batterà a favore dei giovani colleghi per l’equo compenso, mentre nei confronti delle Strutture ha intenzione di ottenere il pieno rispetto delle regole in campo fiscale, normativo e previdenziale.
Linee Guida odontoiatriche: l’ANDI potrebbe rivestire un ruolo di “consigliere” delle direttive ministeriali e di organismo super partes rispetto alle società scientifiche? Questo in effetti è il ruolo egregiamente svolto dall’Associazione nel progetto “Raccomandazioni Cliniche in odontostomatologia” fortemente volute dal Ministero della Salute; infatti alla stesura delle Raccomandazioni da parte delle società scientifiche odontoiatriche seguirono, in perfetta sinergia, la valutazione degli aspetti etico-deontologici da parte dell’Ordine ( CAO ) e la loro applicabilità clinica da parte di ANDI. Purtroppo questo paradigma non è attualmente riproponibile perché in base ai dettami della Legge Gelli-Bianco, solo le società scientifiche accreditate presso il Ministero potranno proporre Linee guida specifiche per ogni branca odontoiatrica e le associazioni che svolgono anche attività sindacale sono di fatto attualmente escluse. L’ANDI sta lavorando anche per quest’ultimo aspetto e ci auguriamo che, con il nuovo Governo appena formato, vengano rivisti i requisiti per l’accreditamento.
Autore: di Patrizia Biancucci
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