Al comunicato ufficiale, che puoi leggere cliccando qui, i tre presidenti hanno voluto aggiungere alcune osservazioni personali.
“È grave che alcune aziende si interfaccino con i clienti proponendo direttamente terapie con dispositivi medici di stretta prescrizione specialistica. In quest’ottica è il lucro al centro dell’operazione, non il paziente, mentre l’odontoiatra è ridotto a semplice rilevatore seriale di impronte digitali. Che tempi tristi dr. Google…”
Giulio Del Mastro – AIO Torino
“Impossibile separare, con nuove formule commerciali solo in apparenza interessanti, la visita, la diagnosi e un piano terapeutico con dispositivi su misura ( di cui si è professionalmente responsabili) dal rischio di diventare “il dr. Prestanome Virtuale’, in assenza di un’attenta e continua monitorizzazione delle fasi della terapia ortodontica”
Fabrizio Sanna – SUSO Torino
“La tecnologia digitale sta apportando rapidi cambiamenti nella realtà professionale con modalità che sembrano semplificare i percorsi diagnostici. Questo in particolare nell’Ortodonzia, dove si assiste alla progressiva ” riduzione “della centralità del professionista, punto di riferimento nella diagnosi e nel piano di trattamento.
il comunicato, rivolto principalmente ai colleghi, si focalizza sulle problematiche deontologico/ordinistiche e le responsabilità professionali nonché sulle insidie di accordi tra professionista e aziende. Ma, al contempo, è uno stimolo per pazienti oltre ad una riflessione sulla propria salute, un invito a non affidarla a patinate “promesse” commerciali, sostenute da campagne pubblicitarie foriere di aspettative specie in estetica, svincolate da reali bisogni di cura.
Rimarco inoltre con piacere, l’unità di intenti, di condivisione e la sinergia messa in atto dalle tre sigle da sempre impegnate nella tutela della professione e salvaguardia della salute.”
Virginio Bobba – ANDI Torino