“La quarantena di dieci giorni costa ai lavoratori 500 euro netti” il titolo del Sole 24 Ore del 28 agosto.
Continua l’articolo – “Se la legge impone ai lavoratori la quarantena di 10 giorni (per i non vaccinati) o di sette giorni (per i vaccinati) impedendogli di andare a lavorare e senza accompagnare questa disposizione con il riconoscimento di un ristoro, la conseguenza è che la stessa legge li priva della retribuzione”.
Per i lavoratori del settore privato in quarantena da Covid-19, manca al momento il riconoscimento dell’indennità di malattia. A dare la cattiva notizia è l’INPS, nella nota n. 2842 del 6 agosto 2021, affermando che “poiché il legislatore attualmente non ha previsto, per l’anno 2021, appositi stanziamenti volti alla tutela della quarantena” l’indennità non potrà essere erogata per l’isolamento fiduciario determinato da contatti, avvenuti nell’arco di quest’anno, con soggetti positivi.
La quarantena, che prima era parificata alla malattia e perciò riconosciuta dall’Inps, ora, e con effetto retroattivo, pare non lo sia più ed il lavoratore del settore privato che non avrà l’opportunità di lavorare in smart working potrebbero essere costretto, nella peggiore delle ipotesi, a restare a casa senza retribuzione.
Ma per Antonello Orlando, esperto della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, è un’ipotesi remota, visto che l’azienda rischierebbe un contenzioso. «È più probabile che l’impresa si faccia carico della malattia del lavoratore o utilizzi permessi retribuiti o non retribuiti», ha affermato il 13 agosto scorso al Corriere della Sera.
Una preoccupazione non indifferente quindi per lavoratori ed imprese considerando che, con la ripresa degli Istituti scolastici e la riapertura dopo il periodo estivo di numerose attività imprenditoriali, non è da escludere un probabile aumento dei contagi.
“L’impasse della malattia per Covid-19 non indennizzata dall’Inps nel 2021 necessità una rapida soluzione per non rischiare un caos di difficile gestione” – continua il Sole 24 Ore – “Dal mancato pagamento del trattamento da parte dell’Istituto, causa mancanza di fondi sostanziati per l’anno corrente, discendono infatti una serie di questioni collegate, dalla gestione dell’assenza del dipendente fino al rischio di omissione della comunicazione di quarantena per non rischiare decurtazione della retribuzione”.
È quindi urgente una soluzione della questione per non rischiare importanti recuperi monetari ed evidenti ripercussioni per la salute in generale.