Un altro grande dell’Odontoiatria è venuto a mancare il 17 ottobre: Giuseppe Sfondrini (Peppino per gli amici), Maestro di vita, di umanità, di scienza. Un’intera carriera, la sua, dipanata all’ Università di Pavia, salendo progressivamente i gradini di una carriera da Assistente universitario ad Associato e poi Ordinario e Direttore di quella Scuola di Specializzazione di Ortognatodonzia che egli portò a livelli d’eccellenza, demandando alla sua allieva, Paola Gandini, di mantenere alto il testimone.
Nel mio ricordo vi sono 12 trascorsi da colleghi in Clinica lavorando insieme alle stesse ricerche, in un’ ininterrotta e profonda continuità amicale (per ben 63 anni!) e di reciproca collaborazione.
Sfondrini arricchì con un suo libro della Scuola la mia collana di Ortodognatonzia edita da Martina, mentre a mia volta presi parte ad un suo importante volume di Odontoiatria pediatrica, con un ampio capitolo dedicato all’Ortognatodonzia.
Ma quel che mi rende particolarmente caro il nome di Peppino è il grande esempio di umiltà che ha contraddistinta tutta la sua vita: umiltà nel lavoro, professione ed insegnamento, nelle relazioni scientifiche e nel contesto della vita sociale, accademica e familiare.
Ha insegnato nelle sue lezioni e nelle relazioni ai congressi la semplicità, l’essenzialità dell’esposizione, la schiettezza di pensiero, la modestia delle sue importanti ricerche, Ma anche la cordialità e naturalezza con cui accoglieva osservazioni o critiche. E’ stato un grande presidente SIDO dove profuse molte energie con anni di intenso lavoro stimolando in particolare i giovani col fornire loro i migliori mezzi per crescere e migliorare.
E’ stato anche il Maestro dei miei tre figli: in particolare seguì Alberto in Specialità per tre anni, portandolo a creare nuove ricerche nel campo della respirazione orale.
Maso Capriogli