Due recenti studi realizzati da un gruppo di ricerca coordinato dal prof. Maurizio Bossù di Sapienza Università di Roma, hanno analizzato la molecola e dimostrato la sua efficacia comparata al fluoro in differenti concentrazioni.
Il primo1, pubblicato sulla prestigiosa rivista Journal of Nanobiotechnology, aveva diversi obiettivi: analizzare l’efficacia in merito alle capacità di riparare e remineralizzare lo smalto e di contrastare, l’azione dello Streptococcus mutans grazie all’attività antibatterica svolta dalla sostanza stessa.
Nello studio sono stati comparati tre dentifrici, uno contenente la molecola oggetto di indagine, e due contenenti fluoro a diverse concentrazioni: 500ppm e 1400ppm.
Il dentifricio a base di Carbonato-Idrossiapatite-Zinco-Sostituita ha dimostrato un’ottima capacità di riparare la superficie del dente donandole un aspetto uniforme (capacità di costituire un coating omogeneo) rispetto al dentifricio con fluoro 500ppm, grazie al deposito di un nuovo strato di principio attivo; ha inoltre mostrato resistenza allo spazzolamento, probabilmente come conseguenza dei legami chimici tra i cristalli sintetici e naturali dello smalto.