La richiesta estetica è in progressivo aumento per medici e odontoiatri. Ma dopo gli orrori delle labbra a canotto, dei lifting chirurgici che annientano l’espressività della mimica facciale, dei denti sfacciatamente bianchi e finti, adesso le persone cominciano a capire che è meglio andare con i “piedi di piombo” per garantirsi un risultato il più possibile vicino alla credibilità. Vale a dire un intervento che passi inosservato
Essendo tutti orientati verso una minore invasività, il dentista preferisce le faccette in ceramica alle corone protesiche, mentre il medico estetico procede con piccoli ritocchi ripetuti nel tempo. Ma, la novità è che gli odontoiatri possono utilizzare la medicina estetica nel terzo medio e nel terzo inferiore della faccia e questo ha aperto le porte a un’infinità di corsi di Medicina estetica per odontoiatri.
Vale a dire per insegnare ai dentisti a utilizzare prodotti iniettabili in una zona circoscritta del viso per ottenere l’effetto ringiovanimento, senza considerare che i principali segni d’invecchiamento sono la lassità cutanea, la riduzione dei volumi soprattutto nella zona malare, la perdita della definizione del contorno mandibolare e quindi la formazione di rughe.
Dal momento che la medicina estetica per il 70% è strumentale, Valter Marabotto, che da 40 anni opera nel settore odontoiatrico, ha proposto agli odontoiatri un nuovo approccio al mondo della Medicina estetica, che integra la previsione virtuale del risultato sui denti, l’estetica del sorriso e l’utilizzo di dispositivi medici per l’aumento dei volumi facciali con riduzione parziale o totale delle rughe, cui può seguire il riempimento con prodotti iniettabili.
Con questa vision ha organizzato a Torino presso il centro corsi Evolution in Dentistry una giornata dal titolo “SMILE and FACE Aesthetic Dentistry – L’estetica del sorriso e l’estetica del viso” con relatori d’eccellenza nel proprio ambito. Marina Fadda con i nuovi software 2D/3D che permettono ai pazienti di visualizzare virtualmente in pochi minuti il risultato, Giorgio Tessore con le faccette in ceramica, Raffaele Prencipe coordinatore del Gruppo di Studio sulla FORT-RF Releasing Factor, in collaborazione con altri gruppi statunitensi. Il grande interesse dimostrato dai partecipanti è stata la riprova dell’efficacia del messaggio.
(Dott.ssa Patrizia Biancucci, Dental Tribune)