Nel corso indetto dall’ANTHEC (Accademia degli emocomponenti non trasfusionali) svoltosi all’Ordine dei Medici di Torino, Villa Raby, durante la giornata di sabato 25 è stato certamente il titolo (“Medicina rigenerativa multidisciplinare: focus on growth factors”) a richiamare una vasta affluenza di pubblico e specialisti di varie discipline. Non solo il titolo, ovviamente, ma soprattutto il carattere della multidisciplinarietà degli emocomponenti non trasfusionali (“growth factors”) che dall’originaria Odontoiatria dove da tempo vengono studiati ed utilizzati, stanno dilagando in tanti altri campi del sapere e della pratica medica, come appare evidente dalla scaletta degli interventi.
Raggruppato in ben quattro sessioni, il corso ha presentato, infatti, una rassegna di utilizzi, descritti in dettaglio in una ventina di relazioni. Si è passati dall’uso degli hemogrowth factors in ortopedia e traumatologia, a quello nelle patologie oculari, dal trattamento delle “ulcere difficili”, alla generale rigenerazione di organi e tessuti, fino al ringiovanimento del volto e del collo, all’aumento volumetrico dei mascellari e all’utilizzo nei bambini “a farfalla” con epidermolisi bollosa.
«Più che fondata speranza quindi, dal punto di vista scientifico pratico per il futuro della Medicina rigenerativa, gli emogrowth factors possono costituire “una via di uscita” in un’epoca in cui la Sanità sta più attenta ai soldi che alle cure». Lo ha sottolineato in apertura Carmen Mortellaro “esuberante” organizzatrice del corso, coadiuvata da Patrizia Biancucci.